FAQ

FAQ Impianti Fotovoltaici

Viene effettuata una manutenzione periodica annuale volta ad individuare guasti o rotture dovuti ad eventi atmosferici, roditori o detriti accumulati. In aggiunta il corretto funzionamento dell’impianto può essere controllato da remoto sia da un manutentore che dal cliente stesso tramite opportune applicazioni.

I pannelli fotovoltaici acquistati e installati da Green Terrae sono coperti da una garanzia di 20 anni per la produttività fornita dal produttore. In media, i produttori garantiscono che dopo 20 anni di utilizzo la produttività sarà pari all’80% del valore nominale dei kW di picco.

Fissando un appuntamento telefonico con un nostro tecnico sarà possibile ottenere la proposta più adatta alle proprie necessità.

Sì, tutti i nostri impianti sono dotati di accesso remoto, e tramite l’inverter noi monitoriamo costantemente il loro funzionamento. È necessario un collegamento internet nel luogo di installazione.

-Risparmio economico: Riduzione della bolletta elettrica grazie all’autoproduzione di energia.

-Sostenibilità ambientale: Riduzione delle emissioni di CO2

-Autonomia energetica: Possibilità di produrre e di autoconsumare la propria energia.

-Incentivi fiscali: Accesso a detrazioni fiscali e altri incentivi statali.

I pannelli fotovoltaici devono essere esposti verso sud, con un’inclinazione compresa tra 10° e 35°. Per garantire la massima efficienza è importante evitare che ci siano ombreggiamenti causati da alberi o edifici.

Il tempo di recupero dipende da vari fattori; per le case private, va dai 4 ai 6 anni, per le aziende in alcuni casi anche 3 anni. Offriamo un’analisi gratuita con un conto economico personalizzato per individuare il valore dell’investimento nel futuro.

L’impianto fotovoltaico se correttamente mantenuti continueranno a produrre anche dopo il fine vita dell’impianto.

FAQ Comunità energetiche Rinnovabili (CER)

Una CER è un’aggregazione di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, tra cui amministrazioni comunali, cooperative e organizzazioni del terzo settore, che condividono energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti di proprietà dei membri all’interno di un’area geografica comune, utilizzando la rete nazionale di distribuzione.

L’obiettivo principale di una CER è fornire benefici ambientali, economici e sociali ai membri e alle comunità locali attraverso l’autoconsumo di energia rinnovabile.

Una CER si costituisce individuando aree per gli impianti rinnovabili e gli utenti da associare, e poi legalmente attraverso forme come associazioni, cooperative o enti del terzo settore, garantendo conformità con gli obiettivi costitutivi.

Produttori e consumatori di energia rinnovabile, inclusi autoconsumatori, consumatori di energia e famiglie a basso reddito.

Potenza non superiore a 1 MW, entrati in esercizio dopo il 16 dicembre 2021 e non beneficiari di altri incentivi sulla produzione di energia.

Sì, e l’energia accumulata è considerata come energia condivisa.

Sì, e l’energia assorbita per la ricarica è considerata nel calcolo dell’energia condivisa.

FAQ Agrivoltaico

Un impianto agrivoltaico combina la produzione di energia solare con l’attività agricola, permettendo di utilizzare la stessa area di terreno per entrambe le attività.

L’agrivoltaico è oggi l’unica possibilità per installare pannelli fotovoltaici sui terreni dopo il decreto agrivoltura DL 63/24.

Le strutture previste dal decreto possono essere di tre tipologie ma devono sempre prevedere una superficie agricola da affiancare a quella fotovoltaica.

Le modifiche devono essere di carattere non sostanziale e non alterare la natura del progetto. Devono essere comunicate al GSE e mantenere la conformità con i requisiti originali.

La continuità dell’attività agricola significa che il terreno deve essere utilizzato per scopi agricoli o pastorali in modo continuativo insieme all’impianto fotovoltaico durante il periodo di incentivazione. Durante tutto il periodo dell’agevolazione potranno esserci visite ispettive che dovranno garantire che la produzione agricola sia uguale o superiore rispetto a quella precedente all’installazione dell’impianto.

I sistemi di accumulo devono essere conformi alle normative CEI e garantire una gestione efficiente dell’energia prodotta, contribuendo alla stabilità della rete elettrica.

E’ possibile affidarsi ad un nostro tecnico specializzato per il calcolo della potenziale producibilità del sito. L’impianto agrivoltaico deve garantire almeno il 60% della producibilità elettrica di un impianto fotovoltaico standard di riferimento.

L’impianto fotovoltaico deve consentire l’attività agricola anche sotto i pannelli per tanto tutti i pannelli devono rispettare l’altezza minima prevista dalla rispettiva tipologia di riferimento.

TIPO 1: Sistema agrivoltaico in cui la coltivazione avviene tra le file dei moduli fotovoltaici al di sotto di essi.

TIPO 2: Sistema agrivoltaico in cui la coltivazione avviene tra le file dei moduli fotovoltaici e non al di sotto di essi.

TIPO 3: Sistema agrivoltaico in cui i moduli fotovoltaici sono disposti verticalmente. La coltivazione avviene tra le file dei moduli fotovoltaici, l’altezza minima dei moduli da terra influenza il possibile passaggio degli animali.

Il bordo inferiore di ogni pannello deve avere un’altezza minima dal piano di campagna pari a:

– 1,3 metri nel caso di svolgimento di attività zootecnica, per consentire il passaggio con continuità dei capi di bestiame;
– 1,3 metri nel caso di impianti agrivoltaici che prevedono l’installazione di moduli fotovoltaici in posizione verticale fissa;
– 2,1 metri nel caso di svolgimento di attività colturale per consentire l’utilizzo di macchinari funzionali alla coltivazione;
– 2,1 metri nel caso di svolgimento di attività mista, colturale e zootecnica.