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Conto Termico 3.0 vs CER (Comunità Energetiche)
Nel panorama delle politiche per la transizione energetica in Italia, due strumenti emergono con forza: il Conto Termico 3.0, che punta a incentivare interventi di efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili, e le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), che permettono aggregazioni di soggetti per produrre e condividere energia elettrica da fonti rinnovabili.
Spesso si sente parlare l’uno oppure l’altra soluzione come “la strada giusta”, ma in realtà non sempre sono alternative mutuamente esclusive: ci sono casi in cui integrarli o scegliere l’una piuttosto che l’altra può fare una grande differenza in termini di resa, tempi, investimento e ritorno economico.
In questo articolo vedremo le caratteristiche di ciascuno, le differenze fondamentali e, soprattutto, come scegliere in concreto la strada migliori in base al contesto.
Che cosa è il Conto Termico 3.0
Il Conto Termico 3.0, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 agosto 2025, è il nuovo decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) che rinnova il meccanismo di incentivo introdotto con le versioni precedenti.
Mette a disposizione 900 milioni di euro all’anno, di cui 400 milioni riservati alla Pubblica Amministrazione, per sostenere interventi di efficientamento energetico e produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
L’incentivo è un contributo a fondo perduto (non una detrazione fiscale) e può coprire fino al 65% delle spese ammissibili, con possibilità di arrivare al 100% per specifiche categorie di edifici pubblici e piccoli comuni.
Conto Termico percentuali e categorie di copertura
Secondo quanto riportato nell’Allegato II del decreto, le percentuali di copertura delle spese sostenute variano in base alla tipologia di intervento:
- 20% per impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo
- fino al 40% per la maggior parte degli interventi di efficienza energetica
- fino al 65% per la trasformazione degli edifici in strutture a energia quasi zero (nZEB)
- È inoltre prevista una copertura fino al 100% per:
- edifici pubblici in comuni con meno di 15.000 abitanti
- scuole pubbliche e istituti scolastici
- ospedali e strutture sanitarie pubbliche, comprese quelle residenziali o di assistenza
Questa articolazione consente di modulare l’incentivo in funzione del contesto sociale e territoriale, assicurando un sostegno economico proporzionato all’impatto dell’intervento.
Conto Termico 3.0 con Fotovoltaico
Per gli interventi dedicati alla produzione di energia termica, l’Allegato II prevede una formula di calcolo che tiene conto della potenza dell’impianto, del rendimento energetico e delle prestazioni stagionali.
L’incentivo complessivo, in linea generale, non può superare il 65% delle spese sostenute, salvo i casi già citati in cui è previsto il rimborso integrale (100%).
Conto Termico 3.0 con Fotovoltaico residenziale
Il nuovo decreto conferma un punto chiave: il fotovoltaico e lo storage non sono incentivati per il settore residenziale privato.
Rimangono ammissibili solo per:
- Pubbliche amministrazioni
- Enti del Terzo Settore
- Privati appartenenti al comparto terziario, come negozi, hotel, strutture ricettive, palestre, cliniche, scuole paritarie e laboratori
In ogni caso, il fotovoltaico è incentivabile solo se abbinato alla sostituzione dell’impianto termico con pompe di calore elettriche.
Questo approccio mira a promuovere interventi realmente integrati e a ridurre le emissioni legate al riscaldamento.
Differenze tra Conto Termico 3.0 e CER
Ecco una tabella comparativa sintetica:
Conto Termico 3.0 | Comunità Energetiche (CER) | |
---|---|---|
Finalità | Incentiva interventi di efficienza energetica e produzione termica da FER. | Incentiva la produzione, condivisione e uso collettivo di energia elettrica da FER. |
Tecnologie incentivate | Pompe di calore, solare termico, coibentazioni, building automation; possibili accumuli e FV se abbinati a interventi “trainanti”. | Impianti elettrici da FER (FV), sistemi di accumulo, gestione e condivisione dell’energia tra membri. |
Beneficiari | PA, imprese, enti del terzo settore (e anche CER per interventi termici/efficienza). | Membri di una comunità: cittadini, imprese, PA/enti locali, cooperative/associazioni. |
Tipo di incentivo | Contributo a fondo perduto su spese ammissibili (fino al ~65%; fino al 100% in casi specifici, es. edifici pubblici in piccoli comuni). | Contributi per la realizzazione impianti (es. fondi PNRR) + tariffa/valorizzazione dell’energia condivisa. |
Cumulabilità | Di norma non cumulabile con altri incentivi statali sul medesimo intervento. | Cumulabile entro i limiti di legge (no doppio finanziamento sullo stesso costo), secondo bandi/regole GSE e PNRR. |
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Quando conviene usare il Conto Termico 3.0
Il Conto Termico 3.0 è indicato soprattutto quando:
- L’intervento riguarda efficientamento termico o impianti termici (pompe di calore, solare termico)
- Si vuole ottenere un incentivo diretto su spese specifiche
- Non si vuole assumere la complessità di costituire una comunità
- I soggetti coinvolti sono più “tradizionali” (privati, condomini, PA)
- Si desidera realizzare impianti fotovoltaici collegati, ma in abbinamento a pompe di calore, senza vincoli troppo ampi di governance collettiva
In molti casi il Conto Termico può essere usato anche da una CER per alcuni interventi (ad esempio per la parte termica), mentre la parte elettrica può essere gestita dai meccanismi incentivi delle CER.
Conto Termico con CER
Il Conto Termico 3.0 e le Comunità Energetiche Rinnovabili non vanno considerati rivali, ma alleati nella transizione ecologica.
Il primo sostiene la riduzione dei consumi termici e l’efficientamento degli edifici, mentre il secondo promuove la produzione e condivisione di energia elettrica rinnovabile.
In molti casi, combinarli può rappresentare la scelta più strategica: ad esempio, una CER può utilizzare il Conto Termico per gli interventi termici, e parallelamente accedere agli incentivi GSE per la parte elettrica.
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