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Un Superbonus 110% tutto nuovo! Cambiano i lavori ammessi!

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Finisce l’estate è sconvolge il Superbonus 110%, con enormi modifiche alla normativa. Arriva la CILAS, un modello semplificato che facilita la richiesta. Sono poi ammesse nuove categorie catastali al beneficio e cambiano anche molti interventi edilizi ammessi dall’incentivo. Arriva poi una nuova agevolazione prima casa se si acquista un immobile che usufruisce allo stesso tempo del Superbonus.

L’estate si conclude e stravolge il Superbonus 100% che nel suo ultimo anno di vita, a quello che sembra, subisce grandi cambiamenti con i quali la procedura si semplificano e diventa più facile per i contribuenti l’accesso all’agevolazione.

Nella miriade di cambiamenti normativi un posto di rilievo lo occupa la nuova CILAS, con cui non sarà più necessario per la richiesta al Superbonus 110% presentare la complicata “certificazione dello stato legittimo dell’immobile”.

Vengono modificati i lavori trainanti e trainati ammessi e sono aggiunte nuove categorie catastali al beneficio.

Importante poi la modifica normativa che permette di avere più tempo per cambiare residenza quando si acquista un immobile che beneficia allo stesso tempo sia del Superbonus 110% che delle “agevolazioni prima casa”.

Obiettivo comune a tutte queste modifiche è rendere il Superbonus 110% più semplice e far sì che più edifici possibili siano ristrutturati migliorando la loro classe energetica, in linea con quanto già accade o sta accadendo negli altri Paesi membri.

In ultimo è il caso di fare il punto sulla scadenza dell’agevolazione, perché al momento ci sono date diverse per le diverse tipologie di edifici. Anche se Draghi ha promesso che una nuova proroga è attesa per dicembre prossimo in occasione della Manovra di Bilancio.

Niente stato legittimo dell’immobile per il Superbonus 110%, ora basta la CILAS

Partiamo con la novità forse più attesa e annunciata da tempo, cioè l’introduzione della CILA-Superbonus.

Si tratta di un modello unico e semplificato anche rispetto alla classica CILA che va sostituirsi alla certificazione dello Stato legittimo dell’immobile. Per richiedere il Superbonus 110% non sarà infatti più necessario presentare questa certificazione a volte complessa da ottenere e basterà un semplice modulo di 8 pagine da compilare, cioè la CILAS.

All’interno del modello si dovrà prima di tutto specificare la tipologia di intervento trainante per il quale si richiede l’agevolazione, ovvero se sia di riqualificazione energetica oppure per rendere antisismica la struttura.

Il complesso degli interventi da effettuare dovrà essere descritto in poche righe attraverso un elaborato progettuale e non sarà richiesto allegare la documentazione grafica e nemmeno consegnare al termine dei lavori la SCA (Segnalazione Certificata di Agibilità).

Inoltre qualora vi sia difformità tra lavori dichiarati nella CILA e i lavori eseguiti, sempre se questi sono stati effettuati nel rispetto della normativa del Superbonus 110%, sarà possibile integrare la documentazione al termine della ristrutturazione.

Prima di concludere è necessario specificare che tale CILAS è stata pensata e introdotta solo per il Superbonus 110% e non è valida per la richiesta del bonus facciate o di altri contributi simili.

Tuttavia se il cambio di modulistica rende felici i contribuenti, perché così il Superbonus 110% diviene più facile da ottenere, proprio la sua eccessiva semplificazione spaventa alcuni tecnici del settore.

Questo perché di fatto la nuova CILAS prevede solo la descrizione dei lavori, ma non la presentazione di documenti grafici e questo rende praticamente impossibile per lo Sportello Unico Edilizia verificare il tutto senza effettuare sopralluoghi.

In parole povere la paura degli esperti è che con la CILAS l’agevolazione venga usata anche per immobili che celano enormi abusi edilizi e che dovrebbero perciò  essere esclusi da questo dal beneficio.

Come cambiano gli interventi trainanti e trainati ammessi dal Superbonus 110%

Veniamo alle modifiche che riguardano i lavori ammessi e per i quali si può sfruttare il Superbonus 110%.

I cambiamenti investono prima di tutto uno dei lavori trainanti cioè la creazione del cappotto termico, che secondo la nuova normativa diviene in deroga rispetto alle distanze tra gli edifici.

Poi due dei lavori trainati ammessi subiscono un ulteriore cambiamento e cioè gli interventi che riguardano l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’installazione dei pannelli solari.

I lavori trainati per abbattere barriere architettoniche divengono possibili anche se non ci sono inquilini disabili, ma è sufficiente che almeno uno di essi abbia compiuto 65 anni.

Mentre l’installazione dei pannelli solari, se questi sono integrati e non riflettenti, diviene possibile anche nelle zone A dei centri storici.

Agevolazioni prima casa e Superbonus 110%, cosa c’è di nuovo?

Ancora un cambiamento a favore dei cittadini per rendere più facile l’accesso al Superbonus 110% prevede che vi sia una nuova agevolazione quando si acquista una proprietà sfruttando le agevolazioni prima casa.

La normativa italiana prevede infatti una serie di sgravi fiscali applicabili se si acquista una prima casa e se si mantengono una serie di condizioni. Ad esempio in alcuni casi è necessario spostare la propria residenza nel nuovo immobile entro 18 mesi dall’acquisto altrimenti le agevolazioni prima casa decadono.

Ma se l’immobile che si acquista oltre a godere di queste agevolazioni prima casa è anche oggetto di ristrutturazione con il Superbonus 110%, allora la finestra di tempo per il cambio di residenza è estesa a 30 mesi.

Quali sono le nuove categorie catastali ammesse al Superbonus 110%

L’ultima modifica al Superbonus 110% ha lo scopo di incrementare la schiera di potenziali beneficiari e consiste in un ampliamento delle categorie catastali ammesse.

Nel dettaglio adesso possono sfruttare il Superbonus 110% anche gli immobili classificati come B/1, B/2 e D/4, parliamo di ospedali, caserme, conventi, orfanotrofi, case di cura, convitti, educandati, seminari.

Tuttavia gli immobili in queste categorie devono rispettare una serie di requisiti specifici ad esempio che il consiglio di amministrazione non percepisca guadagni e che il proprietario utilizzi l’immobile per svolgere una prestazione sanitaria o un qualche tipo di attività assistenziale.

Inoltre alla modulistica per la richiesta del Superbonus di 110% deve essere allegato il contratto che attesti la proprietà, l’usufrutto o il comodato d’uso gratuito.

Superbonus 110%, forse al suo ultimo anno di vita

Queste sono le modifiche applicate alla normativa del Superbonus 110% e che saranno in vigore fino alla fine dell’agevolazione.

A questo proposito stando alla normativa vigente il Superbonus 110% ha scadenze diverse a seconda del tipo di immobile oggetto di intervento edilizio. Per gli edifici unifamiliari è fissata come data il 30 giugno 2022, mentre i condomini adesso possono usare il Superbonus 110% fino al 31 dicembre 2022, a prescindere di quali sia lo stato di avanzamento dei lavori.

A godere di una scadenza molto più ampia sono gli IACP, cioè gli istituti autonomi case popolari, che invece potranno sfruttare l’agevolazione fino al 30 giugno 2023. Se poi entro tale data gli stessi hanno già effettuato almeno il 60% dei lavori, la scadenza potrà portarsi fino al 31 dicembre 2023.