In Italia ci sono migliaia di impianti di riscaldamento con caldaie che hanno oltre 25 anni. I proprietari spesso non sono a conoscenza di quanti soldi sprecano per l’energia prodotta con una caldaia obsoleta.

Sostituzione della caldaia: un investimento per dare valore alla tua casa
Un nuovo impianto di riscaldamento è un autentico investimento. La sostituzione di una vecchia caldaia con una soluzione più moderna ed efficiente consente infatti fin da subito di risparmiare sui costi energetici e di ridurre le emissioni inquinanti, accrescendo nel contempo il valore dell’immobile.
Un nuovo impianto di riscaldamento è un autentico investimento: per te, i tuoi risparmi ed il pianeta
Sai che il 75% dei costi energetici della casa è dovuto al riscaldamento?

L'efficienza della tecnica della condensazione
Le caldaie a condensazione sono in grado di utilizzare quasi completamente il calore contenuto nei gas di scarico trasformandolo in energia termica supplementare. Lo scambiatore di calore Inox-Radial in acciaio inossidabile e resistente alla corrosione, in abbinamento al bruciatore a gas MatriX-Plus, assicurano la massima efficienza e affidabilità della caldaia, contribuendo alla tutela dell’ambiente grazie alla riduzione delle emissioni di CO2.

Bonus Caldaie 2020: Detrazione 65% e 50%. Cos'è e come ottenerlo
Per tutto il 2020 è stata prorogato il bonus fiscale (detrazioni IRPEF, risparmio energetico) per l’installazione di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A (la detrazione non spetta, se si installano caldaie con efficienza inferiore a questa classe) al 50% e non più al 65%. Resta al 65% solo nel caso in cui, alla caldaia a condensazione di efficienza almeno pari alla classe A venga accoppiato un sistema di termoregolazione evoluto, appartenente alle classi V, VI oppure VIII (es. termovalvole, cronotermostati etc.).
Quali sono le principali scelte da fare?
Per non sbagliare, bisogna avere chiare le caratteristiche che dovrà avere la caldaia:
1 il combustibile utilizzato per creare calore: il metano, il gpl, il gasolio, la legna o il pellet (biomassa). Il metano è sicuramente il più utilizzato, per via della spesa iniziale contenuta, dei costi per riscaldamento medio\bassi, della necessità di poco spazio e del tipo di combustione poco inquinante. Inoltre, è completamente automatizzabile e comandabile a distanza ed è sottoposto a limitate operazioni di manutenzione. Direi che se hai a disposizione l’allaccio al metano, questa potrebbe essere un’ottima scelta.
Il GPL è il più costoso insieme al gasolio che è anche il più inquinante. Di solito questi combustibili vengono utilizzati quando le condotte del metano non raggiungono l’abitazione. Stesso dicasi per la biomassa che è più economica ma più “scomoda” per via del ricarico manuale del combustibile. Inoltre, una stufa a pellet necessita di più manutenzione. Utilizzato molto nei piccoli centri urbani e in campagna.
2 la potenza termica necessaria per scaldare gli ambienti e il range di modulazione: le caldaie di casa hanno potenze tra i 20 kw e i 35 kw per gli appartamenti più grandi. Vedremo in seguito quale scegliere;
3 il rendimento della caldaia;
4 il luogo dell’installazione; quindi se è necessaria una caldaia da interno o da esterno;
5 se dovrà riscaldare e/o produrre l’acqua calda per cucina e bagno;
6 il modello in base al tipo di terminale, radiatore, split, pannelli radianti etc; anche questo influenza la scelta della caldaia;
7 il prezzo e la marca.
Quali terminali scegliere in base alle esigenze? Termosifoni, riscaldamento a pavimento o ventilconvettori?
Partiamo con gli impianti ad alta temperatura, cioè quelli utilizzati per i radiatori, termosifoni, termoarredi e ventilconvettori. Con questi impianti sono necessarie caldaie ad alta temperatura, in cui l’acqua della rete di distribuzione scorre ad una temperatura tra i 70 e gli 80 C°. Sono gli impianti più utilizzati, ma mantenere queste temperature è sicuramente più costoso che gestire l’impianto a 40°.
Ma quali termosifoni accoppiare ad un impianto ad alta temperatura:
- in ghisa: il vantaggio/svantaggio sta nell’alta inerzia termica (occorre tanto tempo per scaldarsi e tanto tempo per raffreddarsi). Ciò significa che, spegnendo l’impianto di riscaldamento, un termosifone in ghisa sarà in grado di propagare ancora calore nel locale, ma, di contro, il termosifone in ghisa richiederà parecchio tempo per scaldarsi. Inoltre, per via della fragilità del materiale, hanno maggiori dimensioni ed esistono importanti limiti nelle forme. Sempre meno utilizzati;
- in acciaio: leggeri e poco ingombranti, ampia gamma di design. Si scaldano in maniera decisamente più veloce di quelli in ghisa, ma allo stesso tempo si raffreddano in tempi molto inferiori. Sconsigliati in generale per il riscaldamento di grossi ambienti (sale e soggiorni), in quanto hanno prestazioni energetiche inferiori all’alluminio. Il termosifone in acciaio ha un costo molto elevato;
- in alluminio: si collocano a metà strada fra i termosifoni in ghisa e in acciaio, sia per costi che per design. Sono i più economici e anche più facili da installare di quelli in acciaio. Hanno le rese migliori, cioè hanno rendimenti migliori!
Nel caso optassi per i radiatori, io consiglio sempre l’alluminio, per i costi e per la resa, ma sentiti libero.
Ho pensato potesse esserti utile la guida completa sui radiatori: caratteristiche, migliori marche e prezzi.
Mentre, gli impianti a bassa temperatura sono ad esempio il riscaldamento a pavimento o con pannelli radianti; in questi casi la caldaia funziona a bassa temperatura, con l’acqua dell’impianto che non supera i 45 C°. Il costo di installazione e la fornitura di questi impianti è maggiore rispetto agli altri ad alta temperatura, ma, viste le basse temperature di esercizio, risultano essere un ottimo investimento a lungo termine.
Le caldaie a condensazione, fino a qualche anno fa, erano considerate compatibili solo con gli impianti a bassa temperatura, ma attualmente sono le uniche in commercio e raggiungono una grande efficienza energetica anche ad alte temperature (di solito hanno rendimenti del 98%).
Quanto consumano mediamente le caldaie?
Il costo del gas prodotto da una caldaia domestica a metano, si aggira attorno agli 0,70-0,90 euro/mc in base al fornitore e alla quantità di consumo. Una recente indagine Istat ha rivelato che, per un’abitazione dotata di caldaia a metano, si spendono in media 1.000 euro l’anno. Per le caldaie a gasolio, il prezzo del riscaldamento si aggira attorno ad 1,50 euro/ litro (spesa media annua famigliare 1.400 euro). Mentre, il costo del pellet si aggira sui 4,5-5,0 euro per un sacco da 15 kg, pari a 0,30-0,33 euro/kg (spesa annua familiare 450 euro circa).
Quali sono le marche delle caldaie migliori e più affidabili?
In una nota rivista di settore è stato proposto un sondaggio tra gli installatori, con lo scopo di rispondere a questa domanda.
I top players maggiormente citati sono stati (in ordine alfabetico):
Ariston, Baxi, Beretta, Ferroli, Immergas, Riello, Vaillant e Viessman.
ultima in ordine alfabetico ma non per indice di gradimento, la tedesca Viessmann ha registrato l’en plein ottenendo 5*.
Pexa, riferendosi alle Viessman Vitodens 300 e 222, sostiene addirittura che “le monti e ti dimentichi di loro”. Simone conferma quanto sostenuto da Pexa.
Innohit all’interno dello stesso post, in una ipotetica classifica, metterebbe le Viessmann al primo posto.
Lukizz: “Viessmann e non sbagli!”
In generale, specialmente per i molti caldaisti intervenuti nei forum, la Viessmann monta i migliori componenti, definendoli “indistruttibili”.
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