Cosa dice il Codice Civile?
In caso di rottura della caldaia, deve pagare l’inquilino o il proprietario? Le spese sono quindi di chi la casa la utilizza o di chi ha comprato la caldaia stessa? Un dubbio gravoso, che può creare discordie e contrasti nel rapporto fra le due persone. La legge ha però un articolo a tal proposito, con il Codice Civile all’art. 1576 sul Mantenimento della casa in buono stato locativo.
L’articolo 1576 afferma che, in caso di rottura della caldaia: “Il locatore (il proprietario dell’immobile ndr) deve eseguire, durante la locazione, tutte le riparazioni necessarie, eccetto quelle di piccola manutenzione che sono a carico del conduttore (l’inquilino ndr). Se si tratta di cose mobili, le spese di conservazione e di ordinaria manutenzione sono, salvo patto contrario, a carico del conduttore”.
Si è espressa ancora più chiaramente la Corte di Cassazione, spiegando come la riparazione della caldaia non possa mai essere addebitata all’affittuario in caso di guasto improvviso dovuto al logoramento dell’impianto o in caso di rottura fortuita.
Gli obblighi dell’affittuario
Al tempo stesso, l’inquilino deve occuparsi delle piccole riparazioni e della manutenzione ordinaria della caldaia. Anche su questo concetto si è espressa la Corte di Cassazione, specificando che il conduttore non debba occuparsi di spese relative agli impianti interni del fabbricato. Questo, a meno che non vi siano indicazioni particolari presenti sul contratto.
Vi è una sola eccezione a questa direttiva: si tratta del caso in cui l’inquilino non effettui la pulizia dell’impianto e il controllo dei fumi ogni due anni. Si tratta di revisioni obbligatorie, per cui viene rilasciato un bollino blu che garantisce l’avvenuto controllo. Nel caso non vengano effettuati, il proprietario dell’immobile ha il diritto di chiedere all’affittuario di sobbarcarsi le spese successive alla rottura della caldaia. Insomma, il discorso – nei casi in cui chi vive nella casa non sia stato particolarmente attento – torna ad essere complicato e in parte da interpretare, poiché possono nascere problemi legati alla durata del contratto d’affitto e della durata del periodo in cui l’inquilino ha effettivamente vissuto nella casa. Inoltre, se i problemi alla caldaia sono causati dal malfunzionamento delle tubature dell’impianto condominiale, la spesa verrà ripartita fra i condomini.
Vi sono anche casi in cui il proprietario non voglia corrispondere la somma dovuta per la riparazione della caldaia guasta. In situazioni di questo tipo, la soluzione migliore è anticipare la spesa per la caldaia e richiedere il rimborso al locatore. Nel caso in cui il proprietario continui a rifiutare di garantire la somma in questione, la causa legale potrebbe essere l’unica soluzione. L’inquilino avrebbe la consapevolezza di essere dalla parte della ragione nella contesa.