logo-nuovo-nopayoff
,

Allergia e asma: come scegliere l’impianto di riscaldamento e condizionamento

Condividi su:

Con l’imminente accensione dei termosifoni di casa, la situazione peggiora per i soggetti allergici. Cosa fare per migliorare la qualità dell’aria e della vita?

La comparsa delle muffe è il primo sintomo di un ambiente malsano, dove l’umidità supera il 65% e la temperatura non scende mai sotto i 14 gradi. Le muffe sono colonie di batteri che alla lunga possono indurre diverse forme di allergie e asma.

Nell’immaginario comune si associa la crisi allergica con la classica serie di starnuti primaverili durante i famigerati periodi dei pollini.

Purtroppo non tutti sanno che il principale responsabile del nostro malessere è da imputarsi all’ambiente domestico (o di ufficio, scuola etc).

In Italia, secondo una recente ricerca della SIAAIC, Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica, una casa su tre soffrirebbe del problema delle muffe. Una quota non indifferente del patrimonio edilizio nazionale che i cambiamenti climatici sembrano aver moltiplicato. La ricerca ha poi confermato come asma e altre patologie respiratorie sono più frequenti dal 30 al 50% in chi vive in case umide.

Cause

Ma tra i responsabili di questa impennata di allergie respiratorie si contano anche il surriscaldamento invernale degli ambienti domestici e la cattiva manutenzione degli impianti di condizionamento. La soluzione più valida per eliminare le muffe è un costante ricambio d’aria negli ambienti, spesso non garantito dalla ventilazione naturale e che esige una tecnologia che “scientificamente” introduca aria nuova e buona negli spazi in cui si spende la maggior parte del nostro tempo.

Un altro ricettacolo di muffe, funghi, alghe e lieviti è dato dalle tubature vecchie e con scarsa manutenzione.

Condizioni di ristagno, depositi calcarei e incrostazioni dell’impianto idrico, favoriscono il proliferare di batteri che, accumulandosi porta ad un deposito di limo biologico (biofilm) sulle pareti delle tubazioni.

Con l’accensione dei caloriferi,soprattutto, aumentano le polveri e con esse si insidiano colonie di acari, responsabili di allergie.

Gli acari sono piccolissimi animaletti, circa 0,1 millimetri, impossibili da vedere ad occhio nudo che vivono e proliferano nelle nostre case. Sono un milione e mezzo gli italiani che, in concomitanza con l’accensione del riscaldamento di casa, iniziano una stagione di malanni. Naso congestionato, starnuti in concerto, congiuntivite e nei casi più gravi disturbi respiratori(come l’asma).

Cosa fare, quindi, per sanificare gli ambienti in cui viviamo?

 Ad esempio, gli impianti di riscaldamento a pavimento o soffitto sono un’ottima soluzione per chi soffre di allergie dovute a polveri o umidità. Riducendo le differenze di temperatura all’interno delle stanze di casa, prevengono la formazione di muffe. Infatti, con gli impianti tradizionali, si crea facilmente muffa negli angoli freddi o negli intradossi delle finestre.

Per prima cosa, le persone allergiche vivono meglio in una casa con impianti radianti piuttosto che in una con radiatori. Meno l’aria viene movimentata dai radiatori e meno allergeni circolano. Saranno quindi minori anche i sintomi. Inoltre, molto spesso, le persone allergiche ai pollini e alla polvere di casa rinunciano ai tappeti. Il riscaldamento a pavimento permette di avere comunque una superficie piacevole, dov’è bello camminare scalzi. Infatti, i pavimenti asciutti e caldi costituiscono un habitat ostile agli acari, che proliferano quando in casa abbiamo un livello di umidità piuttosto alto.

Un altro fattore da considera, è che le case con impianti di riscaldamento a pannelli radianti hanno un livello di umidità dell’aria inferiore rispetto a quelli riscaldati con i radiatori tradizionali.Per evitare disturbi legati all’allergia all’aria condizionata, infatti, gli impianti devono anche garantire una certa potenza e un sistema di filtraggio sempre efficiente perfettamente funzionante.

Filtri antipolline e antibatterici

Ciò che maggiormente riguarda l’impatto del riscaldamento o dell’aria condizionata sulle allergie sono i filtri antipolline e antibatterici che servono a purificare l’aria domestica. La scelta è generalmente orientata tra un condizionatore  e un climatizzatore. Il primo regola la temperatura riscaldando o raffreddando le stanze della casa. Il secondo, oltre a questa funzione, è anche in grado, attraverso i filtri, di deumidificare gli ambienti, rendendo più pulita l’aria. Va da sé che la scelta del climatizzatore è sicuramente la più indicata per l’installazione di un impianto di riscaldamento e raffreddamento in una casa in cui vivono persone allergiche.

È fondamentale, pertanto, provvedere a una costante manutenzione e sostituzione dei filtri che hanno lo scopo di proteggere e purificare l’aria, trattenendo l’aria ricca di impurità che non devono essere restituite negli ambienti e che sono esse stesse la causa di numerose patologie, sia negli adulti, sia nei bambini. È importante, inoltre, anche provvedere a una regolare e costante manutenzione della caldaia, per evitare di disperdere nell’ambiente sostanze nocive.

Altre informazioni utili

È necessario mantenere la temperatura della casa sempre costante: questa deve aggirarsi intorno ai 19-21 gradi e il gradiente di umidità deve restare intorno al 50%.

Molto indicato per coloro che soffrono particolarmente di allergie respiratorie, è il deumidificatore, che non modifica la temperatura, ma favorisce un benessere termico che diventa il giusto compromesso per scongiurare la presenza di rischi per la salute.

È pertanto importante scegliere il giusto impianto per la propria casa, al fine di ottenere il massimo comfort, riuscire a risparmiare sulla bolletta e, soprattutto, garantire un ambiente salubre, al riparo dall’inquinamento atmosferico e dalle conseguenze che ne possono derivare.